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Programmare gli ordini in tempo

Un elemento fondamentale che non deve essere mai trascurato da parte di chi usa le protesi sono i ricambi.

Le protesi hanno una vita media di alcuni mesi. Ma ci sono diversi motivi per cui ci si potrebbe trovare in una situazione di emergenza:

  • Le basi potrebbero danneggiarsi durante la manutenzione. Il lace si può strappare e la pellicola bucare;
  • La protesi ordinata potrebbe arrivare in notevole ritardo. I motivi in questo caso possono essere diversi: lentezza dell’operaio che capita, danneggiamento durante la lavorazione che impone di rifare l’impianto, non superamento del controllo di qualità al termine della produzione (che impone anche in questo caso di ricominciare di nuovo da zero l’ordine), festività nazionali cinesi, ritardi nello sdoganamento della merce in arrivo, ecc.;
  • Potrebbe anche capitare che la protesi ricevuta presenti qualche difetto che non ne permetta l’utilizzo. Si tratta di prodotti realizzati manualmente e i controlli che fanno alla fine della produzione sono sempre frutto di una valutazione soggettiva. Quindi non è infrequente che la densità o l’ondulazione o la percentuale di grigi, ecc. non corrisponda esattamente a quanto richiesto.
  • L’impianto ricevuto per un qualunque motivo potrebbe non piacere. In questo caso se si è abbonati e la protesi rientra nella tipologia prevista sarà possibile mandarla indietro per essere rifatta.

Per questo bisogna sempre avere nel cassetto un buon numero di protesi di riserva.
Le protesi conservate anche per moltissimi mesi non si deteriorano e il capello non perde bellezza con il semplice passare del tempo. Basta non lasciarle umide o sotto il sole.
Se invece non si dispone di protesi di scorta si rischia di rimanere senza capelli in testa in caso di ritardi nella ricezione e/o non sarà possibile mandare indietro l’impianto errato o difettoso.

Quello che di regola bisognerebbe fare ogni volta che arriva una nuova protesi è:
1) Esaminarla attentamente per capire se tutti i parametri richiesti sono stati rispettati;
2) Lavarla per verificare l’eventuale perdita di capelli. Se la perdita c’è occorre procedere ad un nuovo lavaggio dopo un giorno, perché con il primo potrebbero staccarsi solo dei capelli innestati male. Qualora anche con il secondo lavaggio la perdita sia eccessiva si tratta di un difetto di fabbricazione che impone di restituirla subito;
3) Installarla per una settimana, quindi facendo anche il taglio dei capelli, per poi riporta tra quelle di riserva e quando quella che si indossa è logorata iniziare ad usare una di quelle che erano state accantonate come scorta;
4) Ordinarne almeno una nuova che sostituisca quella che è stata cestinata. Considerato che i tempi per ricevere una nuova protesi (sempre se non dovessero sorgere problemi) sono di diversi mesi. In base a quanto in genere dura soggettivamente un impianto occorre valutare se ordinarne una sola o più di una.

Tutto ciò permette una rotazione continua delle protesi e l’indubbio vantaggio di avere sempre a disposizione un discreto numero di scorte PRONTE anche in caso di bisogni improvvisi (ricovero ospedaliero, viaggi, ecc.).

Riguardo ai nuovi che fanno il primo ordine spesso sorge un dubbio atroce. Prendere una sola protesi perché ancora non si è sicuri della scelta dei parametri o prenderne più di una per averne subito qualcuna di riserva ?
La seconda ipotesi è sicuramente la migliore scelta per un motivo molto semplice.
In genere il parametro più difficile da indovinare con il primo ordine è solo la densità, ma questa si può comunque aumentare o diminuire anche dopo che la protesi è stata completata.
Invece proprio per chi non è ancora esperto nel maneggiare le protesi il rischio di strapparle o danneggiarle durante la manutenzione i primi tempi è concreto. Per cui è fondamentale poter disporre immediatamente di almeno un impianto di riserva.

In conclusione, una volta iniziato questo percorso di indossare la protesi bisogna anche imparare a gestire i tempi e quindi programmare gli ordini considerando quanto spiegato sopra.